CHI SIAMO


EX-ALLIEVI DEL CONVITTO “GUGLIELMO MARCONI”

Questo che vedete su web e' un progetto che nasce da un paio di ex che si sono ritrovati sul social network di Facebook. Vuole essere un progetto di "rincontro" fra Ex allievi di una struttura che ha formato tanti lavoratori di mare, ma non si dimentica del volontariato anche a terra... Ci stiamo formando... ed abbiamo in cambusa tante iniziative no profit da portare avanti con coloro che ne hanno bisogno. Ed ora leggete la nostra storia

PERCHE’ E’ NATO IL CONVITTO.

Nel 1956 (al tempo del blocco di Suez) i noli erano saliti parecchio. Problema che preoccupava l’ambiente economico-marittimo e che di conseguenza non poteva non interessare Genova, città strettamente legata al mare.
Padre Mario Mereu un nuorese che aveva passato da qualche anno la cinquantina positivamente testardo (come lo si è nella sua terra), professore di lettere, cappellano di bordo in guerra e in pace (cappellano sulla “Michelangelo” e sulla “Raffaello”) appartenente  all’Ordine degli Scolopi, istituito da San Giuseppe Calasanzio, parlando con Ernesto Fassio, notò che l’armatore osservava con disappunto come fosse difficile trovare della gente in gamba, capace e adatta alla vita sul mare. Ad entrambi sembrava assurdo che in un paese dove i disoccupati non mancavano (e non mancano) si buttassero via occasioni come quella che poteva offrire la marina mercantile .
Ed è così che è nato il Convitto G. Marconi da un felice incontro tra uomini illuminati del mondo della scuola e del mondo imprenditoriale marittimo per far fronte alla carenza di personale marittimo qualificato e alla disoccupazione dei giovani.
La scuola voluta dagli Armatori, non poteva servire altro che formare giovani disposti ad affrontare, con notevole grado di specializzazione, la vita del mare.
Mica uno poteva andare in campagna a prendere braccianti e metterli su una nave dove, con molte probabilità, non sarebbero neppure riusciti ad ambientarsi. Così l’armatore e P.Mereu cominciarono a parlare dell’opportunità di creare una fondazione che preparasse non solo tecnicamente ma anche psicologicamente i giovani alla vita di mare. (occorre ricordare che la scuola dell’obbligo terminava alla 5° elementare e che non esisteva la “media” ). Era.... in cantiere.... un triennio di scuola professionale marinara - Uomini veramente lungimiranti  !! -
Lo scopo del Convitto era di ospitare giovani che, pur desiderosi di intraprendere la vita del mare, non risiedevano in località sedi di istituti professionali marittimi ne avevano la possibilità economica di vivere fuori dalla Famiglia, con tutti gli effetti negativi che ciò  avrebbe comportato per  giovani appena diplomati dalle scuole medie.
La vita marinara comporta disagi particolari, sia per i pericoli connessi alla navigazione, sia per l’impossibilità di allontanarsi dal posto di lavoro, sia per la lontananza dalle Famiglie. E’ un’attività lavorativa che richiede spirito di sacrificio e forza d’animo, convinta vocazione ed accurata preparazione professionale.
Per tutto questo operava quotidianamente per tre anni scolastici, la Direzione del Convitto con tutti i suoi Collaboratori, i giovani tutti appartenenti a famiglie meno abbienti, selezionati dal punto di vista sanitario ed attitudinale, conducevano nell’interno del convitto una vita simile a quella di bordo delle navi, ispirata a serietà, compostezza, solidarietà tra colleghi, rispetto verso i superiori, autodisciplina nei servizi collettivi e dedita allo studio-lavoro, pertanto il convitto era l’ideale  ma ci volevano i soldi, Fassio invitò P. Mereu a cominciare a organizzare e ai soldi - disse- di non pensarci.
P. Mereu che era un uomo estremamente pratico gli basto quella frase di Fassio (“Lei ai soldi non ci pensi” ) per mettersi a lavorare.
Si dovevano cercare la sede, gli insegnanti, bisognava reclutare i giovani .
E c’era prima di ogni altra cosa da mettere sempre in chiaro un punto : la scuola doveva essere gratuita.
Perché ? Perché l’Ordine degli Scolopi, a cui appunto P. Mereu apparteneva , aveva ed ha come finalità, l’iniziativa di istituire scuole gratuite seguendo l’esempio del Fondatore  - che per cronaca fondo nel 1597 la prima scuola gratuita - ( occorreva un avallo giuridico per aprire convitto-scuola e questo è stato possibile perché l’Ordine concesse il benestare) . L’Ente pertanto si configura come soggetto che si prefigge scopi di pubblico interesse.
Il sistema convittuale nel settore della vita del mare e nella formazione professionale era indispensabile se si voleva assicurare alle navi maestranze capaci ed entusiaste della loro professione.
Pertanto punto fermo era quello della gratuità del Convitto, a cui P.Mereu rimase coerentemente fedele sino all’ultimo momento della sua presenza nell’istituto -anno 1981-.
Nei primi anni di attività. P. Mereu si dovette difendere dagli attacchi di settori intransigenti e massimalisti, per i quali la gratuità   aveva sapore di elemosina e andrebbe abolita , ma non ci riuscirono  perché disse : “non è elemosina ma un premio ai ragazzi migliori e più meritevoli che altrimenti non potrebbero frequentare la scuola -unica in Italia per il mare- in quanto i giovani provengono da tutte le parti d’Italia ed appartengono a Famiglie meno abbienti . In questo senso rivendicò l’alto significato sociale del Convitto.    
Come era possibile quadrare il bilancio giorno dopo giorno ? Grazie ai contributi che arrivavano da un gruppo di Armatori, dalla Finmare (ovvero Soc. Italia, Lloyd Triestino, Adriatica, Tirrena ) e dal Ministero della Marina Mercantile.
IL Convitto non era schierato con una bandiera armatoriale  - era libero ed è stato sempre libero pronto ad offrire ai giovani qualificati un imbarco -
La sede del Convitto doveva sorgere in Recco per la disponibilità dell’allora Sindaco-Armatore, ma venne dirottata in Camogli per l’insistenza dell’Ing.Mari - Sindaco di Camogli- e perché i giovani, che crescono tra l’odore salmastro, le reti stese al sole, le barche che arrivano all’alba con il loro carico di pesce, appena adulti  affidano la loro vita al mare per diventare semplici pescatori oppure Comandanti di “carrette” o di superpetroliere o di lussuosi transatlantici .
Perciò, a Camogli, esiste, oltre l’Istituto Nautico, l’unica casa di riposo per marittimi in Italia ed esisteva la scuola-convitto per specialisti della marina mercantile  (unica nel suo genere su tutto il territorio italiano).
Un luogo, cioè in parole povere che preparava i futuri equipaggi, consentendo, di conseguenza, a ragazzi di diciotto anni circa, di essere contesi  dalle aziende, mentre tanti, tanti altri giovani forniti di regolari diplomi si dibattevano alla ricerca della prima occupazione.
Il Provveditore agli Studi (responsabile di tutta l’attività didattica)  concordò per  l’istituzione di una scuola professionale per marittimi, quale sede coordinata dell’istituto “ODERO” di Sestri Ponente.
Il Provveditore indicò, altresì, la sede della scuola professionale nei locali liberi dell’Istituto Nautico “Cristoforo Colombo” di Camogli.
Pertanto, Il 7 gennaio 1957, ebbero inizio in Camogli le lezioni con Insegnanti, parte del Nautico e parte assunti.
I convittori trovarono degna sistemazione in un caseggiato di Ruta di Camogli opportunamente ristrutturato, con mezzi finanziari forniti dall’armamento, con i diversi servizi: pernottamento, cucina, mensa, infermeria, locali di studio e svago, ecc.
La scuola in tre anni preparava : meccanici navali, elettricisti di bordo, radiotelegrafisti, frigoristi e successivamente dal 1972 tutto il personale alberghiero di cui , nel settore, la richiesta era forte.
Una volta questi specialisti si preparavano unicamente attraverso l’esperienza. Salivano a bordo giovanissimi come mozzi ,poi, dopo lunghi anni di navigazione raggiungevano un grado nella scala gerarchica marinaresca, diventando veri esperti nei vari rami di lavoro a bordo, a prezzo comunque di un lungo e non sempre facile tirocinio.
Nel 1968, la Direzione del Convitto, venne a conoscenza che il Collegio Femminile della Piccola Casa di Provvidenza di Camogli - istituita a suo tempo dall’armamento  camogliese  - avrebbe ultimato le proprie finalità (ossia ospitalità alle orfane di marittimi deceduti in mare), e chiese la disponibilità per trasferire nell’edificio della Divina Provvidenza il Convitto Marconi.
Il Presidente pro tempore dell’Opera “Piccola Casa di Provvidenza, sollecitò il trasferimento del Convitto in detta Casa, per la ovvia preoccupazione che potessero sorgere altre iniziative .
Nel 1968/69, terminato l’anno scolastico, ed eseguito i necessari lavori di straordinaria manutenzione e di ristrutturazione, il Convitto si trasferì nella sede di Camogli.
Ovviamente i lavori di ampliamento e di messa in sicurezza dello stabile -per attività convittuale secondo le disposizioni di legge - comportarono tempi lunghi e notevoli spese che in vecchie lire si possono quantificare  in svariate centinaia di milioni. 
Nel frattempo  Padre Mereu per cura personale seguiva l’evolversi della scuola “Odero” fino che il Provveditore agli Studi concordò con il Comune di Camogli il distacco dalla Sede coordinata “Odero” di Sestri Ponente ed a seguito dell’istruttoria di rito, il Ministero della Pubblica Istruzione, accordò la nascita e il riconoscimento   dell’Istituto Professionali di Camogli per le Attività Marinare che venne successivamente intitolato al nome del Padre Scolopio “Eugenio Barsanti”, inventore del motore a scoppio.
Con eguale intensa e diuturna attenzione P. Mereu seguì il sorgere (località Castellaro in Camogli su terreno (allora) della Cassa Marittima Tirrena) della nuova sede dell’istituto  professionale “P. E. Barsanti”  dotata di aule e di officine attrezzate.
I locali del nuovo edificio ubicati nelle vicinanze della nuova sede del Convitto in Camogli offrì ai convittori il vantaggio di non doversi più trasferire da Ruta a Camogli e viceversa.  
Il binomio così costituito -Convitto G. Marconi e I.P.S.A.M. “P.Barsanti” continuò a preparare specialisti per un settore dove la richiesta era sempre forte fornendo giovani di assoluto valore in tempi (come quelli attuali) dove tanta era la precarietà nel campo dell’istruzione professionale.
Il convitto-scuola era divenuto un centro   propulsore di propaganda, di attività marinara e sociale che sotto l’egida e col concorso generoso del Ministero della Marina Mercantile, della Finmare e dell’Armamento libero ha potuto realizzare risultati altamente apprezzati.
I primi 10/15  anni di gestione non furono semplici per i problemi economici, perché si volle sempre offrire ai giovani convittori la gratuità delle prestazioni convittuali.
Come ovvio, per alcuni di coloro che erano vicino alla difficile situazione, sfiorò perfino il pensiero dell’inevitabile necessità di sciogliere l’Opera. Fu allora che riemerse la volontà di salvare il Convitto, cominciò a maturare l’idea circa l’opportunità di fare ottenere al Convitto la personalità giuridica.
Venne costituito, fra un gruppo di persone che vi aderirono con entusiasmo, un’Associazione, consapevoli di operare per il bene della gioventù a causa della disoccupazione.
Il 23 dicembre 1976 venne accordato il riconoscimento giuridico e il Convitto acquistò nuovamente vigore e linfa per proseguire il proprio cammino e la speranza di aver costituito una base ferma per il futuro .
L’Istituzione continuò la sua attività con il Direttore P.Mereu, che nel 1981 dovette lasciare la Direzione e conseguentemente l’interessamento del Convitto per motivi di salute .
Venne nominato - per un breve periodo un Direttore laico- successivamente venne nominato Don Ugo Bonincontri, già cappellano di bordo della Società di Navigazione “Costa” che lasciava la navigazione per operare come Direttore al Convitto Marconi. Don Ugo - così chiamato affettuosamente da tutti- inizia il suo nuovo percorso di lavoro con qualche difficoltà per la non conoscenza pratica della gestione, ma in poco tempo recupera e prende a pieno titolo la Direzione .
Seguirono anni non semplici di assestamento per il cambio totale delle persone elette nel “Consiglio di Amministrazione” dell’Associazione Convitto G. Marconi. 
Superato il momento, si proseguì con l’attività  per 11 proficui  anni  con rinnovato spirito a favore dei giovani

La vita trascorreva serena e si pensava al futuro.
Ma, nel 1992 il Ministero della Pubblica Istruzione fece applicare a tutti gli istituti il “PROGETTO 92” (per ogni ordine e grado di scuola)....., per l’Ist. Prof.le per le Attività Marinare “P.E.Barsanti” creò un danno irreparabile..... un colpo definitivo... in quanto fu stabilito: per i corsi tecnici, prima l’appiattimento del titolo di studio -senza la specializzazione marinara - e poi l’accorpamento con altri Istituti -pertanto anonimi - e conseguentemente la naturale chiusura dell’Istituto scolastico.
I corsi alberghieri, invece, passarono da tre a cinque anni di studio, anche essi anonimi - senza la specializzazione per bordo-.
Era ovvio una nuova volontà d’Istruzione (logicamente a livello nazionale o meglio adeguamento all’Europa) che avrebbe cancellato l’opera dei Fondatori e annullato tutte le fatiche fatte nel costituire l’”Associazione”  a pro dei giovani (riconoscimento giuridico).
Pertanto gli Armatori- con le nuove disposizioni- erano liberi di assumere personale dalle più svariate provenienze, anche senza il titolo marinaro e senza preparazione specifica alla vita di bordo ! -italiani e non-.
Gli stessi Armatori non ritennero pertanto necessario collaborare con l’Associazione Convitto G. Maraconi  vuoi per l’annullamento  del titolo di studio marinaro e per il cambiato sistema  di reclutamento del personale di bordo.
La crisi si presentava grave e critica al “Consiglio di Amministrazione” del C.G.Marconi e occorreva, da parte di tutti un nuovo impegno per far si che l’istituzione riprendesse vigore per tornare a svolgere i compiti di formazione e tutela della gioventù per i quali era stata fondata e che ha sempre perseguito, con innumerevoli attestati di stima negli anni.
Dall’anno scolastico 1993/4 si cominciò a studiare e preparare progetti/relazioni, promuovere incontri con tutte le Persone, Autorità vicine al Convitto per trovare una strada alternativa alla formazione delle nuove maestranze di bordo. Questo lavoro riempiva le giornate della Direzione e del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione   Convitto G. Marconi, senza purtroppo soluzioni idonee e accette da tutti
Nel giugno 1999, il Consiglio di Amministrazione” delibera di sospendere l’attività convittuale per i motivi sopra esposti e per dare la possibilità di realizzare nuovi progetti.
La decisione di svolgere nuovi compiti di formazione era  stata condivisa in sede regionale e, contestualmente, era stato stabilito di predisporre e realizzare un programma di Corsi di Formazione a seguito dell’avvenuta iscrizione dell’Associazione Convitto G. Marconi nell’Elenco Regionale degli Enti di Formazione Professionale - riconoscimento di idoneità.
Dal giugno 1999 al giugno 2003 sono stati anni intensi d’incontri, di progetti, di promesse e di amarezze.
Per concludere è con grande tristezza che propongo a questo Consiglio lo scioglimento dell’Associazione Convitto G. Marconi” - I.P.A.B “Istituto di Pubblica Assistenza e Beneficenza”-,considerato che :  Armamento, Regione , Provincia NON DIMOSTRANO alcun interesse per la prosecuzione della nostra attività, dimenticando i grandi meriti acquisiti dal 1956 da questa opera fortemente voluta e realizzata dal compianto Padre Mereu che in quasi cinquant’anni di attività ha aiutato migliaia di giovani ad inserirsi positivamente nella società e nel mondo del lavoro.
Ed è nel ricordo di Padre Mereu, che ho conosciuto personalmente e molto apprezzato per i risultati raggiunti da questa istituzione, risultati che ho potuto apprezzare personalmente nel mio impegno lavorativo, che concludo questa relazione, con la tranquilla coscienza di aver compiuto ogni possibile sforzo per far proseguire la Sua Opera, pur non riuscendo a raggiungere lo scopo che mi ero prefisso. Grazie
IL PRESIDENTE dell’ASSOCIAZIONE CONVITTO G. MARCONI -Camogli 25/06/2003-